6.1.11

Il Nuovo Ciclo di Controcinema (Gennaio)


TRA REALTA’ E FINZIONE

a cura di Gloria Masuzzo

Lo scopo del ciclo è quello di porre l’ attenzione sul concetto di percezione della realtà. Partendo da un dualismo “realtà oggettiva – realtà percepita” da parte dei protagonisti, soprattutto in Vero Come la Finzione e The Village, dove il punto di vista si dirama ulteriormente, giocando con la percezione della realtà narrativa da parte anche dello spettatore si arriva a Parnassus, all’ inganno attraverso l’ illusione di una realtà bellissima che fa da padrona in un mondo troppo cinico e materialista.

Mercoledì 5 gennaio ore 21 e 30


Vero come la finzione (Stranger Than Fiction) di Marc Forster, commedia, 2006, USA, 113’.

Dopo dieci anni di indefesso lavoro, la scrittrice Karen Eiffel si appresta a completare il suo ultimo libro, quello che forse potrebbe diventare il coronamento di un’intera carriera. L’unico problema che le resta da affrontare è quello di far fuori il personaggio principale, Harold Crick. La donna non immagina nemmeno che, per un caso inspiegabile, Harold Crick è una persona viva e vegeta, per di più a conoscenza delle sue intenzioni. Finzione e realtà si scontrano quando Harold, un uomo in preda alla confusione eppure incredibilmente tenace, viene a sapere ciò che Karen ha in mente e si rende conto di dover trovare un modo per indurla a cambiare il finale (del libro e della propria vita).

(…) Ricco di citazioni e battute il film ha un bel ritmo, è ben diretto, ed è molto divertente. [1]

(…) Il copione di rara originalità (…) mette in scena le disavventure di un personaggio che sta a metà tra Pirandello e Woody Allen, e come in un gioco di specchi, riflette sul rapporto tra finzione e verità, letteratura e vita (e viceversa), senza dimenticare il tema della responsabilità di un autore nei confronti della propria arte. (…) con la recitazione asciutta e coinvolgente di Ferrell e Thompson (…) [2]

Mercoledì 12 gennaio ore 21 e 30


The Village di M. Night Shyamalan, triller, 2004, USA, 107’.

Covington Pennsylvania è una tranquilla cittadina circondata da una bellissima foresta dove vivono strane creature mai viste. I cittadini di Covington sanno della loro esistenza ma vivono secondo il motto “Voi non venite nel nostro villaggio, e noi non verremo nella vostra foresta”. Ma un giorno la cittadina viene attaccata…

Il fantastico e il realistico si incontrano e si contraddicono, in The Village. Iniziato in un vago 800, il film scritto e diretto da Manoj Night Shyamalan finisce per tornare ai nostri anni. Tutto in esso, dai vestiti al linguaggio, sembra appartenere al passato, ma poi quel che vi accade si mostra allo spettatore ben radicato nel presente. Si tratta dunque di un incontro “d’autore” tra fantasia e realtà? O si tratta di un errore di racconto, che banalizza l’intreccio? Delle due ipotesi, la prima non dà conto di elementi narrativi che al fantastico non si possono ricondurre. [3]

Mercoledì 19 gennaio ore 21 e 30


American Psycho di Mary Harron, triller, 2000, USA, CANADA, 101’.

Patrick Bateman incarna alla perfezione i ‘valori’ di riferimento degli arrivisti degli Anni Ottanta. I suoi abiti sono tutti firmati, frequenta i club e i ristoranti giusti e non dimentica le periodiche frequentazioni della palestra più ‘in’. Lavora a Wall Street e tiene tutti a distanza di sicurezza: “Non toccatemi il Rolex” è una frase che lo identifica. Dietro questa facciata è nascosto un mostro che di notte, strafatto di droghe, sgozza mendicanti e prostitute. Le donne che lo circondano (la fidanzata Evelyn, l’amante Courtney e la segretaria Jean) non sospettano nulla. Persino il detective Donald Kimball viene attratto e depistato dalla sua personalità. Finché Patrick non si imbatte nel suo sosia: Paul Allen. Tratto da un romanzo di Bret Easton Ellis, il film ha fatto discutere tutta l’America per la carica di violenza che contiene.

Il romanzo di Bret Easton Ellis (editore Bompiani) su un classico yuppie newyorkese degli Anni Ottanta e sulle sue degenerazioni in una società amorale, feticista e consumista, subisce nel film una singolare alterazione. La violenza viene smussata e resa ambigua, La storia viene mutilata e indirizzata sul versante ironico-satirico. (…) [4]

Mercoledì 26 gennaio ore 21 e 30

Parnassus di Terry Gilliam, fastasy, 2009, Canada, Francia, Gran Bretagna, USA, 122’.

Nei nostri giorni, l’immortale dottor Parnassus, già vecchio di 1000 anni, guida una troupe teatrale itinerante che offre al pubblico la possibilità di valicare i confini della realtà grazie a uno specchio magico in suo possesso. Tra i teatranti si trovano Anton, un esperto prestigiatore e un nano. Ma Parnassus ha un prezzo molto alto da pagare per le sue magie: il suo creditore è il diavolo in persona, che chiede come pagamento la bella figlia di Parnassus. Raggiunta da Tony, un misterioso personaggio (impersonato da Ledger, Depp, Law e Farrell) la troupe deve così avventurarsi in mondi paralleli per ritrovare la ragazza.

Terry Gilliam ha portato sullo schermo, per la prima volta nella storia del cinema, uno specchio. Ma qui non si tratta di quello che contende la scena agli attori sul palco improvvisato del dottor Parnassus. E’ lo schermo stesso ad assumere le sembianze di uno specchio: su di esso si riflette l’atrofizzata facoltà immaginativa di un pubblico disorientato al cospetto del costante divenire. E’ un viaggio iniziatico in cui lo spettatore si scopre, a seconda dei casi, logico intransigente o terreno fertile per la poesia. L’iniziazione consiste essenzialmente nel lasciarsi ingannare dalle continue sostituzioni che avvengono sulla scena, lasciando da parte ogni pretesa di rigore logico-narrativo. Oggi lo spettatore, ma più in generale l’uomo, è talmente cinico, smaliziato, compiuto, verrebbe da dire finito, che nel timore di rimanere ingannato dimentica la natura illusoria delle proprie certezze. E’ per questo che – temo – “Parnassus” non riscuoterà il successo che merita. [5]

Note critiche:

[1] Lietta Tornabuoni – Testata: La Stampa

[2] Marco Consoli – Testata: Ciak

[3] Roberto Escobar il sole-24ore

[4] Lietta Tornabuoni – La Stampa

[5] Terry Gilliam – mymovies.it